Caro Tabish, chissà perché la maggior parte della gente individua il pensiero collettivo nel pensiero che va di moda in quel momento, o che è stato di moda anni fa, come se questo fare valorizzi una evoluzione che in effetti non è data da questo dato frutto di un momento più o meno lungo dell' esistenza umana. Oppure identificano in pensiero collettivo nel senso religioso, o peggio nel senso religioso cattolico piuttosto che in quello del cristianesimo ecc..ecc
Ma tutto questo fare è solamente transitorio, passeggero figlio del continuo mutamento delle circostanze e degli avvenimenti nonché delle menti quindi dei pensieri in evoluzione e di altri pressoché stagnanti.. Ma che cos' è davvero il pensiero collettivo? Quel pensiero che usa le stesse parole in rima? Quel pensiero che si esprime in mille modi ma con un solo obiettivo? Oppure il pensiero collettivo è quel pensiero unico, universale idoneo a tutti ideale per tutti e per ogni evento?
Ma se un pensiero collettivo così esistesse davvero allora noi siamo indietro di anni luce sulla tempistica, siamo in un angolo del mondo e vediamo solo quello?
La realtà è in assoluto qualcosa che evolve in ogni istante sotto tutti i suoi più svariati aspetti e credo che il pensiero collettivo più consono ad ogni essere umano sia formato dalla capacità individuale di ognuno di noi ad evolvere nella misura stessa dell' evoluzione intorno a noi.
Un buon pensiero collettivo esprime la sete di conoscenza, anela all' infinito, non importa come lo fa, ma quell' obiettivo comune ad ogni essere umano rende il suo pensiero singolo ..collettivo..
si, ed è presente in noi in maniera più viva di quanto si crede. secondo me esiste a vari livelli,locale, nazionale,sociale,antropologico planetario e cosmico e oltre.. ognuno poi con le sue sottocategorie.
@Filippo è una parte del pensiero collettivo e del pensiero individuale collaterale a infinite altre e quindi il pensiero collettivo cristiano o cattolico non è esclusivo per niente, se no si diventa tutti come Benedetto XVI che fa una guerra inutile contro la libertà umana (che lui chiama relativismo).
L'inconscio collettivo è frutto di informazioni (spesso pilotate) e esperienze più o meno dirette (comuni), nel seso di terremoto che colpisce direttamente una comunitù o 11 settembre...che non colpisce direttemente ma va a far parte di "esperienze" comuni che toccano comunque l'inconscio come un sol uomo.
Questo provoca, in caso di avvenimenti, fatti dove ci sia bisogno di pensare o giudicare, un pensiero univorme, i cervelli seguono lo stesso processo e sequenza pseudologica pervertita da quanto sopra.
Il popolo che pensa uguale è più facile da trattare e manipolare, hai di fronte solo UNA mentalità un pensiero e non tante sfaccettature, ovvio che non si riesce a farlo completamente, ci sono vari gradi...e con tutti, ma ci provano, da Bernays in poi.
Sì; molto semplicemente sono le opinioni socialmente diffuse ed accettate da quasi tutti come verità , indipendentemente che lo siano o no. Il mondo va avanti on questo tipo di pensiero.
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Caro Tabish, chissà perché la maggior parte della gente individua il pensiero collettivo nel pensiero che va di moda in quel momento, o che è stato di moda anni fa, come se questo fare valorizzi una evoluzione che in effetti non è data da questo dato frutto di un momento più o meno lungo dell' esistenza umana. Oppure identificano in pensiero collettivo nel senso religioso, o peggio nel senso religioso cattolico piuttosto che in quello del cristianesimo ecc..ecc
Ma tutto questo fare è solamente transitorio, passeggero figlio del continuo mutamento delle circostanze e degli avvenimenti nonché delle menti quindi dei pensieri in evoluzione e di altri pressoché stagnanti.. Ma che cos' è davvero il pensiero collettivo? Quel pensiero che usa le stesse parole in rima? Quel pensiero che si esprime in mille modi ma con un solo obiettivo? Oppure il pensiero collettivo è quel pensiero unico, universale idoneo a tutti ideale per tutti e per ogni evento?
Ma se un pensiero collettivo così esistesse davvero allora noi siamo indietro di anni luce sulla tempistica, siamo in un angolo del mondo e vediamo solo quello?
La realtà è in assoluto qualcosa che evolve in ogni istante sotto tutti i suoi più svariati aspetti e credo che il pensiero collettivo più consono ad ogni essere umano sia formato dalla capacità individuale di ognuno di noi ad evolvere nella misura stessa dell' evoluzione intorno a noi.
Un buon pensiero collettivo esprime la sete di conoscenza, anela all' infinito, non importa come lo fa, ma quell' obiettivo comune ad ogni essere umano rende il suo pensiero singolo ..collettivo..
Un caro saluto
Alba
Buon anno a te di cuore Tabish
Qualsiasi cosa collettiva è solo e sempre un minimo comune denominatore. Non è da ridicolizzare, ma il comune denominatore non può mai essere l'individuo e il suo pensiero. L'individuo. il suo valore indivisibile, integrale, è condiviiisibile dagli altri solo in parte perché è unico e così è il suo pensiero. Voler forzare l'individuo nella indefinibile totalità dell'umanità è possibile solo se uno perde la propria individualità e pensi al collettivo come una liberazione dal sé individuale per ottenere il Sè trascendentale - credendo di guadagnarci qualcosa. E' una delle tante illusioni di chi non si accontenta di essere chi è.
Bella domanda Tabish, ti auguro on prospero 2013!
DrEvol
si, ed è presente in noi in maniera più viva di quanto si crede. secondo me esiste a vari livelli,locale, nazionale,sociale,antropologico planetario e cosmico e oltre.. ognuno poi con le sue sottocategorie.
@Filippo è una parte del pensiero collettivo e del pensiero individuale collaterale a infinite altre e quindi il pensiero collettivo cristiano o cattolico non è esclusivo per niente, se no si diventa tutti come Benedetto XVI che fa una guerra inutile contro la libertà umana (che lui chiama relativismo).
Cos'è il Cattolicesimo se non pensiero INCONSCIO e collettivo?
E cos'è il Cristianesimo se non pensiero INDIVIDUALE ?
L'inconscio collettivo è frutto di informazioni (spesso pilotate) e esperienze più o meno dirette (comuni), nel seso di terremoto che colpisce direttamente una comunitù o 11 settembre...che non colpisce direttemente ma va a far parte di "esperienze" comuni che toccano comunque l'inconscio come un sol uomo.
Questo provoca, in caso di avvenimenti, fatti dove ci sia bisogno di pensare o giudicare, un pensiero univorme, i cervelli seguono lo stesso processo e sequenza pseudologica pervertita da quanto sopra.
Il popolo che pensa uguale è più facile da trattare e manipolare, hai di fronte solo UNA mentalità un pensiero e non tante sfaccettature, ovvio che non si riesce a farlo completamente, ci sono vari gradi...e con tutti, ma ci provano, da Bernays in poi.
Secondo me esiste l'inconscio collettivo.Quello di cui parlava C.G.Jung.
Questo spiegherebbe perchè uomini geograficamente lontani sognano le stesse cose,e perchè gli dei delle varie tradizioni si assomigliano
Esiste ma ha le pile scariche da tempo...
Che?
Spiegati meglio ragazzuolo.
Sì; molto semplicemente sono le opinioni socialmente diffuse ed accettate da quasi tutti come verità , indipendentemente che lo siano o no. Il mondo va avanti on questo tipo di pensiero.
Tutte le mode sono "pensiero collettivo".