Nel secolo d'oro della musica classica occidentale, gli anni che vanno dal 1750 al 1850, essa si esprime in forme sempre più ricche ed elaborate, sia in campo strumentale (uno straordinario sviluppo ebbe la forma della sinfonia) che in campo operistico, sfruttando sempre più estesamente le possibilità espressive fornite dal sistema armonico e tonale costruito nei secoli passati.
All'inizio del secolo giganteggia la figura di Ludwig van Beethoven, che prese le mosse dall'eredità di Mozart e dei compositori classici coevi per arrivare a trasfigurare le forme musicali canoniche, soprattutto la sinfonia e la sonata, creando al contempo il concetto di musica assoluta, cioè svincolata dalle funzioni sociali cui era stata fino ad allora subordinata. Con Beethoven si assiste alla nascita della figura del compositore/artista, contrapposta a quella, in precedenza prevalente, del musicista/artigiano. Le nove sinfonie di Beethoven ebbero tale risonanza da promuovere la forma sinfonia alla regina tra le forme musicali, al punto che molti dei musicisti che vennero dopo di lui temevano di misurarsi con essa. Ciò nonostante, compositori come Johannes Brahms, Anton Bruckner e Gustav Mahler l'affrontarono con risultati così notevoli da far parlare di "Stagione del grande sinfonismo tedesco".
In Beethoven si trovano le prime manifestazioni del romanticismo musicale, molti protagonisti del quale furono di area germanica e austriaca, come Schubert, Mendelssohn, Schumann. A Parigi operano invece Berlioz e il polacco Chopin. Emerge in questo periodo anche la figura del musicista virtuoso, che ha in Franz Liszt e Niccolò Paganini i due esempi più famosi e celebrati.
L'Ottocento è anche il secolo della grande stagione operistica italiana, che ha come protagonisti Gioachino Rossini (1792-1868), Vincenzo Bellini (1801-1835), Gaetano Donizetti (1797-1848), Giuseppe Verdi (1813-1901) e, a cavallo del secolo seguente, Giacomo Puccini (1858-1924). La tradizione operistica italiana continua ad esaltare il ruolo del canto che, sciolto dall'eloquenza dell'opera settecentesca diviene momento lirico, pura espressione dell'anima. Nel corso del secolo tuttavia essa assorbe progressivamente aspetti dell'opera francese, da sempre attenta all'aspetto visivo e a partire dalla seconda metà del secolo legata all'estetica del naturalismo. Quanto all'orchestra, da semplice accompagnamento del canto si evolve fino a diventare, nelle opere di Puccini, un'orchestra sinfonica.
Alla fine del secolo la ricerca di nuove forme e di nuove sonorità porta alla crisi del sistema tonale, espressa nel famoso preludio del Tristano e Isotta di Richard Wagner del 1865, che contiene passaggi armonicamente enigmatici, non interpretabili alla luce delle regole in vigore.
Nella prima metà del 1800 si diffonde in tutta Europa un vasto movimento culturale, nato in Germania ma destinato a contrassegnare il modo di pensare e di sentire di tutte le nazioni europee: il Romanticismo.
I romantici esaltano l’irrazionalità , la libera espressione del sentimento individuale e collettivo: vengono così valorizzati l’ amore patriottico, l’orgoglio per le tradizioni popolari e tutti i sentimenti spontanei dell’ animo umano.
In campo musicale, i nuovi focolai di cultura sono ora i salotti della ricca borghesia (che ha preso definitivamente sopravvento sulla nobiltà ): “circoli” privati in cui confluiscono letterati, pittori e artisti dilettanti.
Ampie sale ospitano concerti a pagamento, cioè esibizioni di virtuosi, generalmente di pianoforte, molto apprezzati dal pubblico che desiderava ascoltare musica impetuosa, appassionata e drammatica.
I musicisti, non più alle dipendenze dei nobili, sono diventati liberi professionisti che si guadagnano da vivere pubblicando le proprie composizioni, eseguendo concerti a pagamento e facendosi “raccomandare” presso gli impresari teatrali per l’allestimento delle opere.
Nella seconda metà del secolo, poi, parallelamente alla musica “colta” di salotti, circoli, sale da concerto e teatri inizia a diffondersi un tipo di musica più leggera e ballabile, di derivazione popolare, consumata nei caffè concerto, o cafè chantant, locali pubblici nei quali si esibiscono attori comici, dicitori, cantanti e musicisti.
La forma di spettacolo più amata dal grande pubblico resta però il melodramma, soprattutto quello “serio” e coinvolgente, che vede teatri stracolmi.
In questo secolo, dunque, la musica raggiunge una diffusione mai avuta prima e diventata patrimonio di tutti. Proprio per questo si evolve in maniera estremamente varia. Cerchiamo di individuare gli elementi comuni che ne caratterizzano lo sviluppo:
· La creazione di nuove forme strumentali più libere più aderenti all’espressione romantica (notturno, improvviso, scherzo, capriccio ecc.);
· L’affermazione del pianoforte come strumento pienamente rispondente alle esigenze espressive dei musicisti romantici;
· La riscoperta del genere vocale cameristico che si realizza nel lied, breve composizione per voce e pianoforte;
· La rivalutazione delle tradizioni musicali,che si esprime nell’uso di temi e danze popolari (mazurca, valzer, tarantella, polacca ecc.);
· La creazione di musica e programma, i Poemi sinfonici, su temi celebrativi;
Il declino dell’opera buffa a favore dell’opera seria che, specialmente in Italia, si rivela un potente mezzo per la diffusione degli ideali romantici, primi fra tutti l’amore per la patria e il desiderio di indipendenza.
Answers & Comments
Verified answer
Nel secolo d'oro della musica classica occidentale, gli anni che vanno dal 1750 al 1850, essa si esprime in forme sempre più ricche ed elaborate, sia in campo strumentale (uno straordinario sviluppo ebbe la forma della sinfonia) che in campo operistico, sfruttando sempre più estesamente le possibilità espressive fornite dal sistema armonico e tonale costruito nei secoli passati.
All'inizio del secolo giganteggia la figura di Ludwig van Beethoven, che prese le mosse dall'eredità di Mozart e dei compositori classici coevi per arrivare a trasfigurare le forme musicali canoniche, soprattutto la sinfonia e la sonata, creando al contempo il concetto di musica assoluta, cioè svincolata dalle funzioni sociali cui era stata fino ad allora subordinata. Con Beethoven si assiste alla nascita della figura del compositore/artista, contrapposta a quella, in precedenza prevalente, del musicista/artigiano. Le nove sinfonie di Beethoven ebbero tale risonanza da promuovere la forma sinfonia alla regina tra le forme musicali, al punto che molti dei musicisti che vennero dopo di lui temevano di misurarsi con essa. Ciò nonostante, compositori come Johannes Brahms, Anton Bruckner e Gustav Mahler l'affrontarono con risultati così notevoli da far parlare di "Stagione del grande sinfonismo tedesco".
In Beethoven si trovano le prime manifestazioni del romanticismo musicale, molti protagonisti del quale furono di area germanica e austriaca, come Schubert, Mendelssohn, Schumann. A Parigi operano invece Berlioz e il polacco Chopin. Emerge in questo periodo anche la figura del musicista virtuoso, che ha in Franz Liszt e Niccolò Paganini i due esempi più famosi e celebrati.
L'Ottocento è anche il secolo della grande stagione operistica italiana, che ha come protagonisti Gioachino Rossini (1792-1868), Vincenzo Bellini (1801-1835), Gaetano Donizetti (1797-1848), Giuseppe Verdi (1813-1901) e, a cavallo del secolo seguente, Giacomo Puccini (1858-1924). La tradizione operistica italiana continua ad esaltare il ruolo del canto che, sciolto dall'eloquenza dell'opera settecentesca diviene momento lirico, pura espressione dell'anima. Nel corso del secolo tuttavia essa assorbe progressivamente aspetti dell'opera francese, da sempre attenta all'aspetto visivo e a partire dalla seconda metà del secolo legata all'estetica del naturalismo. Quanto all'orchestra, da semplice accompagnamento del canto si evolve fino a diventare, nelle opere di Puccini, un'orchestra sinfonica.
Alla fine del secolo la ricerca di nuove forme e di nuove sonorità porta alla crisi del sistema tonale, espressa nel famoso preludio del Tristano e Isotta di Richard Wagner del 1865, che contiene passaggi armonicamente enigmatici, non interpretabili alla luce delle regole in vigore.
Nella prima metà del 1800 si diffonde in tutta Europa un vasto movimento culturale, nato in Germania ma destinato a contrassegnare il modo di pensare e di sentire di tutte le nazioni europee: il Romanticismo.
I romantici esaltano l’irrazionalità , la libera espressione del sentimento individuale e collettivo: vengono così valorizzati l’ amore patriottico, l’orgoglio per le tradizioni popolari e tutti i sentimenti spontanei dell’ animo umano.
In campo musicale, i nuovi focolai di cultura sono ora i salotti della ricca borghesia (che ha preso definitivamente sopravvento sulla nobiltà ): “circoli” privati in cui confluiscono letterati, pittori e artisti dilettanti.
Ampie sale ospitano concerti a pagamento, cioè esibizioni di virtuosi, generalmente di pianoforte, molto apprezzati dal pubblico che desiderava ascoltare musica impetuosa, appassionata e drammatica.
I musicisti, non più alle dipendenze dei nobili, sono diventati liberi professionisti che si guadagnano da vivere pubblicando le proprie composizioni, eseguendo concerti a pagamento e facendosi “raccomandare” presso gli impresari teatrali per l’allestimento delle opere.
Nella seconda metà del secolo, poi, parallelamente alla musica “colta” di salotti, circoli, sale da concerto e teatri inizia a diffondersi un tipo di musica più leggera e ballabile, di derivazione popolare, consumata nei caffè concerto, o cafè chantant, locali pubblici nei quali si esibiscono attori comici, dicitori, cantanti e musicisti.
La forma di spettacolo più amata dal grande pubblico resta però il melodramma, soprattutto quello “serio” e coinvolgente, che vede teatri stracolmi.
In questo secolo, dunque, la musica raggiunge una diffusione mai avuta prima e diventata patrimonio di tutti. Proprio per questo si evolve in maniera estremamente varia. Cerchiamo di individuare gli elementi comuni che ne caratterizzano lo sviluppo:
· La creazione di nuove forme strumentali più libere più aderenti all’espressione romantica (notturno, improvviso, scherzo, capriccio ecc.);
· L’affermazione del pianoforte come strumento pienamente rispondente alle esigenze espressive dei musicisti romantici;
· La riscoperta del genere vocale cameristico che si realizza nel lied, breve composizione per voce e pianoforte;
· La rivalutazione delle tradizioni musicali,che si esprime nell’uso di temi e danze popolari (mazurca, valzer, tarantella, polacca ecc.);
· La creazione di musica e programma, i Poemi sinfonici, su temi celebrativi;
Il declino dell’opera buffa a favore dell’opera seria che, specialmente in Italia, si rivela un potente mezzo per la diffusione degli ideali romantici, primi fra tutti l’amore per la patria e il desiderio di indipendenza.