La protagonista dell'inquietante PRIMO AMORE di Matteo Garrone (il suo film più disturbante e personale) vive esattamente sulla propria pelle, o meglio sulla propria carne, l'ossessione patologica di annullarsi, un morso alla volta, di cancellarsi dal mondo assottigliandosi, prosciugandosi, sottraendosi fino a non lasciare nemmeno una briciola. Diventare un fantasma, non più corpo ma idea, forse ectoplasma, trasparenza, luce.
Il modo in cui si riduce io lo trovo terrorizzante. Una bellezza morta, disumana, tagliente che non lascia scampo. Maledizione di chi non ha mai conosciuto la mancanza, i morsi di una fame totalizzante, il vuoto? Di chi nato e annegato nella pienezza ha smesso di apprezzarne la consistenza?
Ci sono svariate ipotesi... chi pensa che qualcuno si sia re-incarnato nel suo corpo, chi tutto un incubo, chi semplicemente un pazzo.. sta di fatto che il film è un capolavoro
perchè diventa ciò facendo un esperimento scientifico....purtroppo o per fortuna diventa mosca...le sue capacità diventano ancora migliori...però la mosca dopo alla fine si impossessa del suo Essere...la mosca prende il sopravvento
Subito mi viene in mente Tony Montana (Al Pacino) in Scarface: inizialmente vuole affermarsi a tutti i costi e intraprende il vicolo cieco della criminalità , per riscattare se stesso ai suoi occhi ed a quelli della famiglia guadagnando velocemente soldi facili, poi perde il senso della misura, la sua ambizione e megalomania lo trasformano in un boss "atipico", che teme la vendetta dei suoi stessi complici (vedi le esagerate misure di sicurezza per difendere la sua villa) e non ha la crudeltà dei suoi compagni d'affari (alla fine manda a rotoli l'attentato perchè non ha il coraggio di essere correo della morte delle bambine che erano sulla atessa macchina dell'obiettivo): questa sua "deficienza" decreterà la sua fine, pur facendogli trovare, ormai tardivamente, se stesso.
Max Renn (James Woods) protagonista di vidreodrome che scavando nell'ossessione umana per la violenza ed il macabro , consuma sè stesso in una costante escalation arrivando all'estremo gesto.
Ottime risposte quelle di FDD e del Genio: La Mosca e Primo Amore sono decisamente terribili.
Io dico "Tetsuo", un uomo che diventa di metallo, e infine fondendosi con un altro uomo diventa una creatura biomeccanica che semina morte e distruzione. Atroce e terribile capolavoro cyber-punk.
Mi viene in mente Raoul Duke in Paura e Delirio a Las Vegas di Terry Gilliam
e non mi sembra che debba aggiungere altro in questo caso...
Poi non so perchè mi viene in mente Alexander Supertrump di INTO THE WILDE... anche se "autodistruttivo" non è forse la parola esatta nel suo caso...o per lo meno la sua è una ricerca di libertà , e di vita estremo...cela di sicuro un pò di autodistruzione inconsapevole di se stesso...non è come nel caso di Raoul Duke ...la sua è una corsa a 180 km/h contro un muro di cemeto..invece Alexander Supertrump ci va a piedi zaino in spalla...una lenta autodistruzione..la sua voglia di libertà alla fine lo divora
Direi (molto banalmente peraltro) Max Cohen di Pi greco - Il teorema del delirio.
Divorato dalla sua ossessione di trovare degli schemi in qualsiasi aspetto della vita. E più si avvicina ad una soluzione, più si allontana dalla vita.
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La protagonista dell'inquietante PRIMO AMORE di Matteo Garrone (il suo film più disturbante e personale) vive esattamente sulla propria pelle, o meglio sulla propria carne, l'ossessione patologica di annullarsi, un morso alla volta, di cancellarsi dal mondo assottigliandosi, prosciugandosi, sottraendosi fino a non lasciare nemmeno una briciola. Diventare un fantasma, non più corpo ma idea, forse ectoplasma, trasparenza, luce.
Il modo in cui si riduce io lo trovo terrorizzante. Una bellezza morta, disumana, tagliente che non lascia scampo. Maledizione di chi non ha mai conosciuto la mancanza, i morsi di una fame totalizzante, il vuoto? Di chi nato e annegato nella pienezza ha smesso di apprezzarne la consistenza?
Roman Polanski in L'inquilino del terzo piano
Ci sono svariate ipotesi... chi pensa che qualcuno si sia re-incarnato nel suo corpo, chi tutto un incubo, chi semplicemente un pazzo.. sta di fatto che il film è un capolavoro
Il Protagonista de La mosca di Cronenberg
perchè diventa ciò facendo un esperimento scientifico....purtroppo o per fortuna diventa mosca...le sue capacità diventano ancora migliori...però la mosca dopo alla fine si impossessa del suo Essere...la mosca prende il sopravvento
Ciao!
Bella domanda.
Subito mi viene in mente Tony Montana (Al Pacino) in Scarface: inizialmente vuole affermarsi a tutti i costi e intraprende il vicolo cieco della criminalità , per riscattare se stesso ai suoi occhi ed a quelli della famiglia guadagnando velocemente soldi facili, poi perde il senso della misura, la sua ambizione e megalomania lo trasformano in un boss "atipico", che teme la vendetta dei suoi stessi complici (vedi le esagerate misure di sicurezza per difendere la sua villa) e non ha la crudeltà dei suoi compagni d'affari (alla fine manda a rotoli l'attentato perchè non ha il coraggio di essere correo della morte delle bambine che erano sulla atessa macchina dell'obiettivo): questa sua "deficienza" decreterà la sua fine, pur facendogli trovare, ormai tardivamente, se stesso.
nicolas cage (via da las vegas) autodistruzione direi che è il termine preciso per descrivere l'ultimo tempo della sua vita.
bella domanda ciao
Max Renn (James Woods) protagonista di vidreodrome che scavando nell'ossessione umana per la violenza ed il macabro , consuma sè stesso in una costante escalation arrivando all'estremo gesto.
Ottime risposte quelle di FDD e del Genio: La Mosca e Primo Amore sono decisamente terribili.
Io dico "Tetsuo", un uomo che diventa di metallo, e infine fondendosi con un altro uomo diventa una creatura biomeccanica che semina morte e distruzione. Atroce e terribile capolavoro cyber-punk.
Mi viene in mente Raoul Duke in Paura e Delirio a Las Vegas di Terry Gilliam
e non mi sembra che debba aggiungere altro in questo caso...
Poi non so perchè mi viene in mente Alexander Supertrump di INTO THE WILDE... anche se "autodistruttivo" non è forse la parola esatta nel suo caso...o per lo meno la sua è una ricerca di libertà , e di vita estremo...cela di sicuro un pò di autodistruzione inconsapevole di se stesso...non è come nel caso di Raoul Duke ...la sua è una corsa a 180 km/h contro un muro di cemeto..invece Alexander Supertrump ci va a piedi zaino in spalla...una lenta autodistruzione..la sua voglia di libertà alla fine lo divora
Direi (molto banalmente peraltro) Max Cohen di Pi greco - Il teorema del delirio.
Divorato dalla sua ossessione di trovare degli schemi in qualsiasi aspetto della vita. E più si avvicina ad una soluzione, più si allontana dalla vita.
il dr. jekyll e mr hyde. ritorna definitivamente ciò che era solo dopo la morte