io questa:
Se avessi il drappo ricamato del cielo,
Intessuto dell’oro e dell’argento e della luce,
I drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte
Dai mezzi colori dell’alba e del tramonto,
Stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi:
Invece, essendo povero, ho soltanto sogni;
E i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi;
Cammina leggera, perché cammini sui miei sogni.
[W. B. Yeats]
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Ci sono brezze che sfiorano l'orizzonte
e invitano a rotte oceaniche
la piccola vela, onde
che recano il fremito
di approdi incontaminati,
dove leggeri volerebbero i passi.
Ci sono vette che chiamano,
oltre il fiume denso delle nuvole,
con candori abbacinanti
che stremano il cuore
e offrono, sul margine incerto
di precipizi, teneri anfratti di tempo
per accoglierne i battiti.
C'è un luogo dove le stelle
muoiono e rinascono,
dove le onde dello spazio giocano
e la luce fiorisce
in corolle infinite: immobile
è il perno d'oro della Vita
che ruota le iridescenti illusioni.
E' la musica segreta
della clessidra, il torrente
di attimi luminosi
che dalla piccola coppa mortale
fluisce nel calice dell'immortalità.
...
"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale" (Montale)
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”
"Lavorare stanca" di Cesare Pavese.
Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest'uomo che gira
tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo
e non scappa di casa.
Ci sono d'estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest'uomo, che giunge
per un viale d'inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre più solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. Ã per questo che a volte
c'è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.
Non è certo attendendo nella piazza deserta
che s'incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c'è quella donna e varrebbe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest'uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva più gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, come sono le sue.
Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sarà certamente quella donna per strada
che, pregata, vorrebbe dar mano alla casa.
"er grillo zoppo" di trilussa^^
Ormai me reggo su ‘na cianca sola.
- diceva un Grillo – Quella che me manca
m’arimase attaccata a la cappiola.
Quanno m’accorsi d’esse priggioniero
col laccio ar piede, in mano a un regazzino,
nun c’ebbi che un pensiero:
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne... ma la stilla
de sangue che sortì da la ferita
brillò ner sole come una favilla.
E forse un giorno Iddio benedirÃ
ogni goccia de sangue ch’è servita
pe’ scrive la parola Libbertà !
Anche più di una, comunque...La pioggia nel pineto di Gabriele D'annunzio.
http://www.youtube.com/watch?v=5OsUnxY5mgw
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese.
Lavandare di Pascoli <3
la amo, perché dietro c'è una storia triste
Io ne ruberei una che tutti ricordano e che nessuno ha mai odiato quando doveva impararla a memoria.
M'illumino d'immenso
.
Ho paura della prigione