Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso accade se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete.
Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana.
Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore.
Se un rumore c'è, è interno. Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire. Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male. Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo. Ecco cosa sembra e il rumore che fa. E' un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti. L'amore è così... Nessuno ne è indenne. E' selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore. Ti trovi a urlare dentro e nessuno ti sente.....
mi abbandono.. lascio che le lacrime scorrano, a volte piango anche a singhiozzi..
e mentre succede mi dico anche, 'brava,, proprio come succede nei film..'' e continuo.. poi vado in bagno, perchè in quei momenti mi punisco anche soffiandomi il naso con la carta igienica, passo davanti allo specchio e ovviamente non posso fare a meno di vedere quanto il pianto abbia un effetto devastante...
in genere dura una mezza giornata, il tempo che gli ormoni tornino a funzionare come devono..
La guardo scivolare subdolamente fino a farla accumulare e poi straripare. L'apparente fuoriuscita, mi rende impassibile perchè so per certo che tutto si ricolmerà nel giro di breve. Residui di tristezza rimangono assorbiti dalle pareti, non vanno più via. Lasciano tracce anche quando pensi d'avere il cuore sgombro. E pian piano, ineluttabilmente, torna tutto a galla.
La prima cosa che faccio è chiedermi se per caso non sono semplicemente stanco oppure stufo. Sai, mi sono accorto che quando sono stanco (faccio un lavoro che mi porta a impiegare il cervello a "palla") e non sono riuscito ad arrivare in fondo ad una certa questione poi avverto una sensazione di "stancatristezza".
A volte insomma ci sentiamo tristi semplicemente perchè abbiamo chiesto troppo alla nostra mente ed al cuore.
Purtroppo però succede che si tratta di tristezza senza motivo apparente e allora uso alternativamente 2 metodi:
1) La coltivo sfogandola ascoltando della musica la più dolce e passionale possibile magari leggendo poesie.
2) Acchiappo il PC e cerco dei pezzi di comicità (ultimamente funziona da dio Antonio Albanese che impersona "cetto la qualunque") su youtube.
Ma, qualunque dei due ovvi meodi che ti ho descritto abbia scelto so che devo al più presto (finita la fase acuta) uscire e andare da amici veri e stare un pò insieme senza particolari cose da fare e da dire. Se si tratta di veri amici a loro non interessa che tu sia interessante a tutti i costi.
Qundi quello che è veramente risolutivo è uscire da quella condizione di eccessiva introspezione e lasciarsi un pò coccolare dal fatto di ritrovare un punto di vista diverso nel clima giusto.
Answers & Comments
Verified answer
Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso accade se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete.
Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana.
Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore.
Se un rumore c'è, è interno. Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire. Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male. Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo. Ecco cosa sembra e il rumore che fa. E' un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti. L'amore è così... Nessuno ne è indenne. E' selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore. Ti trovi a urlare dentro e nessuno ti sente.....
mi abbandono.. lascio che le lacrime scorrano, a volte piango anche a singhiozzi..
e mentre succede mi dico anche, 'brava,, proprio come succede nei film..'' e continuo.. poi vado in bagno, perchè in quei momenti mi punisco anche soffiandomi il naso con la carta igienica, passo davanti allo specchio e ovviamente non posso fare a meno di vedere quanto il pianto abbia un effetto devastante...
in genere dura una mezza giornata, il tempo che gli ormoni tornino a funzionare come devono..
un bacino
mi sfogo e piango finchè nn ho più lacrime e sto meglio..e poi ricomincio a lottare:P
Penso a mia figlia ed intravedo un raggio di luce ;))
La guardo scivolare subdolamente fino a farla accumulare e poi straripare. L'apparente fuoriuscita, mi rende impassibile perchè so per certo che tutto si ricolmerà nel giro di breve. Residui di tristezza rimangono assorbiti dalle pareti, non vanno più via. Lasciano tracce anche quando pensi d'avere il cuore sgombro. E pian piano, ineluttabilmente, torna tutto a galla.
musica a palla nelle cuffie, sigarette.... Mi sfogo cosi.
Ma se posso, cerco di uscire con i miei amici, il miglior antidoto a questi miei ultimi anni un pò cosi, diciamo deprimenti.
Mi hanno fatto tornare il sorriso in un periodo assolutamente NO, e di questo sarò loro grata per sempre.
La prima cosa che faccio è chiedermi se per caso non sono semplicemente stanco oppure stufo. Sai, mi sono accorto che quando sono stanco (faccio un lavoro che mi porta a impiegare il cervello a "palla") e non sono riuscito ad arrivare in fondo ad una certa questione poi avverto una sensazione di "stancatristezza".
A volte insomma ci sentiamo tristi semplicemente perchè abbiamo chiesto troppo alla nostra mente ed al cuore.
Purtroppo però succede che si tratta di tristezza senza motivo apparente e allora uso alternativamente 2 metodi:
1) La coltivo sfogandola ascoltando della musica la più dolce e passionale possibile magari leggendo poesie.
2) Acchiappo il PC e cerco dei pezzi di comicità (ultimamente funziona da dio Antonio Albanese che impersona "cetto la qualunque") su youtube.
Ma, qualunque dei due ovvi meodi che ti ho descritto abbia scelto so che devo al più presto (finita la fase acuta) uscire e andare da amici veri e stare un pò insieme senza particolari cose da fare e da dire. Se si tratta di veri amici a loro non interessa che tu sia interessante a tutti i costi.
Qundi quello che è veramente risolutivo è uscire da quella condizione di eccessiva introspezione e lasciarsi un pò coccolare dal fatto di ritrovare un punto di vista diverso nel clima giusto.
Penso,penso a ancora penso........e prima o poi mi faccio una ragione della mia tristezza e accettandola mi sento un pochino meglio.
Ci dormo sopra sperando che il giorno dopo sia meglio.
La prendo per mano e la rendo una felicità.
come la neve nn fa rumore.Ascolto musica...