Ammettendo che esista un Dio?

Credenti di tutte le confessioni: ammettendo che esista un Dio, se alla fine dei vostri giorni a giudicarvi non sarà il vostro Dio, ma quello di un altro gruppo religioso, che reazione avrete?

Facciamo degli esempi: se un cattolico dovrà rispondere delle sue azioni ad Allah, come spiegherà il fatto di non essere mai andato in pellegrinaggio alla Mecca, e di non averlo mai pregato negli orari e tempi stabiliti? Come giustificherà il fatto di appartenere a quel gruppo che gli islamici chiamano "infedeli" e "crociati"?

Stesso discorso può valere per gli ebrei, che magari non riconoscono Gesù e si ritroveranno davanti il Dio dei cristiani.

E se nell'aldilà ad aspettarvi ci saranno Iside ed Osiride, oppure Giove, oppure Mithra, o magari Zeus, forse Odino (ognuno di essi è fatto della stessa sostanza di Dio ...), come spiegherete il fatto di esservi dimenticati di loro è di averli tacciati per falsi Dei ed aver perseguitato i loro credenti fino a farli estinguere?

Non vi sentirete un po' come dei Fantozzi?

Update:

Marco: la tua non risposta è sufficiente per far comprendere a tutti quanti sei imbecille. Il tuo deve essere il Dio degli imbecilli ... Alla tua morte troverai il nulla più assoluto ed i vermi banchetteranno con le tue povere ed inutili membra. XD

Update 3:

P.S.: esiste una teologia per ogni tipo di religione, per cui diventa estremamente difficile affermare che la propria teologia sia quella vera ... E' semplicemente la decodifica di quelli che si pensano essere le regole ed i dogmi da seguire per essere dei perfetti credenti ... ma solo del proprio Dio. Questo significa che non esiste una teologia universale, ma solo delle teologie relative. Mio caro Marco ... sei ignorantello pure riguardo la teologia che descrive il tuo Dio.

Update 5:

problemi di mal funzionamento del cervello, delle deficienze nella capacità di discernere il bene dal male. Questo significa che, in potenza, ogni essere umano ha insito in sé stesso la capacità di esprimersi in modo morale, a prescindere dal fatto che creda a Dio o meno. Semplicemente vivo non ponendomi il dubbio di cosa capiterà al momento della mia morte, cosa che neppure mi spaventa, visto che come essere vivente è la fine che naturalmente mi dovrò aspettare al termine della mia esistenza. Vero che questo modo di vedere le cose mi porta a sembrare un po' cinico durante i funerali, ma solo perché penso che la morte non sia un problema per chi muore, quanto per chi resta testimone della morte in vita.

Update 7:

Ennio: quindi?

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