Un vincente elabora correttamente le sconfitte di fronte alle quali la vita ci mette, prima o poi. Chi bara è un perdente perchè denuncia una debolezza che non è capace di colmare con una sana rettitudine e forza d'animo.
Un vincente è capace di mettere al centro i valori e su quelli costruisce le sue strategie. Non svende le sue capacità in nome di un arrivismo insaziabile e frustrante e sa che il rispetto dei valori in ogni sfida sono la misura della sua coerenza, massima espressione di forza che una persona possa esprimere.
Se devo girare due ore per parcheggiare senza occupare il posto riservato ai disabili sono un vincente; se invece mi ci metto senza tanti problemi perchè tanto, non c'è nessuno, ho solo aggiunto un tassello di povertà morale alla mia vita debole e grama.
Il vincente sa dare consistenza e spessore alla sua vita, trascurando gli stereotipi sociali del momento che quadrano sui disvalori e l'arrivismo; non teme critici e detrattori e quelli che lo tacciano di stupidità o fessaggine, invece oggetto della sua commiserazione perchè ammalati di un'intrinseca debolezza che come un cancro arriva al cuore e lo spegne senza aver capito cosa c'è oltre una vita materiale e vegetativa
È molto bella, per me dipende però da chi è il perdente perchè ci sono anche quelli che ammettono gli sbagli e riprovano, cmq penso che sia molto bella
Con tutto il rispetto mi sembra una distinzione estrema...
Ho molti pensieri in testa ma non riesco a tirarne fuori un discorso di senso compiuto che non sia facilmente fraintendibile.
Anche la definizione di perdente e di vincente mi è a tratti oscura e troppo cangiante...
Forse è proprio una questione di lessico...
E penso alle vie di mezzo.
Se io non lavoro, vico a carico dei miei e non mi curo perchè nulla ha funzionato e mi sono stufato di sentirmi rispondere che non si sa cosa ho, sono un perdente? O sono un vincente perchè cerco di vivere e di ferire il meno possibile con il mio dolore e le mie frustrazioni il prossimo?
Io mi vedo perdente... qualcuno mi vede vincente...
la vita non è una competizione sportiva, la cultura "olimpica" dal 1900 in poi ha generato 2 guerre mondiali, invece in tutto ci deve essere uno che vince e uno che perde, tutto è competizione e non è collaborazione, devo sentire che uno è un vincente e uno è un perdente, e chi vuole essere "vincente" è disposto a percorrere qualsiasi strada, a rubare e ad ammazzare, quindi non lamentatevi se i vostri "vincenti" sono i Buzzi, i Carminati, i Grillo, i Renzi.
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Un vincente elabora correttamente le sconfitte di fronte alle quali la vita ci mette, prima o poi. Chi bara è un perdente perchè denuncia una debolezza che non è capace di colmare con una sana rettitudine e forza d'animo.
Un vincente è capace di mettere al centro i valori e su quelli costruisce le sue strategie. Non svende le sue capacità in nome di un arrivismo insaziabile e frustrante e sa che il rispetto dei valori in ogni sfida sono la misura della sua coerenza, massima espressione di forza che una persona possa esprimere.
Se devo girare due ore per parcheggiare senza occupare il posto riservato ai disabili sono un vincente; se invece mi ci metto senza tanti problemi perchè tanto, non c'è nessuno, ho solo aggiunto un tassello di povertà morale alla mia vita debole e grama.
Il vincente sa dare consistenza e spessore alla sua vita, trascurando gli stereotipi sociali del momento che quadrano sui disvalori e l'arrivismo; non teme critici e detrattori e quelli che lo tacciano di stupidità o fessaggine, invece oggetto della sua commiserazione perchè ammalati di un'intrinseca debolezza che come un cancro arriva al cuore e lo spegne senza aver capito cosa c'è oltre una vita materiale e vegetativa
È molto bella, per me dipende però da chi è il perdente perchè ci sono anche quelli che ammettono gli sbagli e riprovano, cmq penso che sia molto bella
Concordo in pieno
quoto gio
Con tutto il rispetto mi sembra una distinzione estrema...
Ho molti pensieri in testa ma non riesco a tirarne fuori un discorso di senso compiuto che non sia facilmente fraintendibile.
Anche la definizione di perdente e di vincente mi è a tratti oscura e troppo cangiante...
Forse è proprio una questione di lessico...
E penso alle vie di mezzo.
Se io non lavoro, vico a carico dei miei e non mi curo perchè nulla ha funzionato e mi sono stufato di sentirmi rispondere che non si sa cosa ho, sono un perdente? O sono un vincente perchè cerco di vivere e di ferire il meno possibile con il mio dolore e le mie frustrazioni il prossimo?
Io mi vedo perdente... qualcuno mi vede vincente...
Vedi che è difficile...
; *
C'era un signore che aveva combinato niente di positivo che me diceva: vedi Giorgio, non è colpa mia ma a me mi hanno rovinato la guerra e le donne.
Losers hanno sempre molte ragioni.
apologia dello yes man.
Dividere l'umanità in due categorie non è cosa da me :)
ciao
la vita non è una competizione sportiva, la cultura "olimpica" dal 1900 in poi ha generato 2 guerre mondiali, invece in tutto ci deve essere uno che vince e uno che perde, tutto è competizione e non è collaborazione, devo sentire che uno è un vincente e uno è un perdente, e chi vuole essere "vincente" è disposto a percorrere qualsiasi strada, a rubare e ad ammazzare, quindi non lamentatevi se i vostri "vincenti" sono i Buzzi, i Carminati, i Grillo, i Renzi.