Il primo passo è cercare di classificare il dubbio... e non sempre il processo è semplice.
In altre, parole, devo decidere se il dubbio che mi assale è:
* NECESSARIO perchè mi permette di evitare errori grossolani.
A questo non mi resta che dare il 'Benvenuto!' e lasciarmi guidare.
Mi verrà richiesto forse un po' di tempo in più per chiudere il caso...
ma avrò la possibilità di dormire sonni tranquilli... e presto lo ringrazierò!
* RAGIONEVOLE perchè mi permette di analizzare nel dettaglio la situazione e di capire meglio quale sia il mio ruolo.
E' un dubbio che qualche volta mi mette in crisi, rovescia le conclusioni che avevo tratto al primo impatto, mi induce a fare scelte diverse da quelle ipotizzate in partenza.
Ma mi conviene ascoltarlo sempre...
alla fine rinuncerò a qualcosa ma sarò contenta di averlo fatto.
* IRRAGIONEVOLE perchè nasce da sensazioni non dimostrabili (o dimostrabili solo in parte) o perchè ha bisogno di risposte che non arrivano e non arriveranno mai...
E qui non c'é via d'uscita!
Ogni tentativo di capire genera dubbi ancora peggiori, e induce ad imboccare strade impervie o - ancora peggio - strade senza uscita.
Converrebbe rassegnarsi e tenersi il dubbio...
ma mai prima di aver tentato tutti i sentieri percorribili,
sapendo perfettamente di correre il rischio di farsi davvero male.
Credo che sia determinante il modo in cui ci poniamo nei confronti dei dubbi...
...e, di conseguenza, degli influssi che gli stessi hanno sulla nostra esistenza...
Si può vivere NEL dubbio...
...e si può vivere COL dubbio...
Differenza impercettibile, di primo acchito...
...di notevole spessore se si fa' una riflessione...
Vivere in qualcosa implica la completa compartecipazione... il fondersi con essa... l'esserne pervaso... subirne i vincoli...
Vivere con qualcosa significa viverci insieme... saperla gestire... poterne disporre... poterla cambiare...
Se provassimo a sostituire il "dubbio" al "qualcosa", ci renderemmo conto di come il nostro atteggiamento rispetto alle scelte da prendere può variare sostanzialmente...
Per quanto mi riguarda, io vivo "COL"...
...perchè in questo modo si è consapevoli di ciò che ci aspetta, dell'incertezza insita in ogni scelta a cui siamo chiamati durante il nostro 'cammino', per il semplice motivo che "non puoi sapere cosa accadrà "... ma non ne sei succube...
...indipendentemente da piccola o grande che sia questa scelta... a quel punto è una 'forma mentis'... perchè una scelta, indipendentemente dalla sua 'portata', ha per noi una valenza...
Vivere COL dubbio ti aiuta a crescere... a maturare... a migliorare... ad abbattere i tuoi limiti... e di conseguenza ad aumentare la tua forza... perchè ogni volta che ne hai risolto uno, hai una certezza in più... anche quando la scelta non è stata felice... comunque il risultato farà esperienza... e comunque avrai capito come quel dubbio doveva essere risolto...
E' un po' come per le paure... spesso figlie dei dubbi e spesso figlie illeggittime (le paure infondate...)...
La paura nasce e vive con l'uomo... e con lui si sviluppa...
Ma mentre vivere CON la paura ti aiuterà a vincerla...
...vivere NELLA paura ti farà soccombere... sempre...
I Cavalieri di un tempo non erano senza paura... la conoscevano e sapevano come operare una scelta, perchè sapevano come muoversi...
...l'istinto... l'osare... il cimentarsi... lo spingersi oltre... fanno, ancora oggi, parte di quel 'bagaglio culturale' (accresciuto dall'esperienza) che appartiene a coloro che sono consci delle proprie capacità ...
...e che pur essendo costantemente sfiorati dai dubbi non ne sono mai investiti... :)
Da un lato bisognerebbe agire di istinto, magari sulle scelte non così determinanti e importanti, essendo consapevoli che in caso di errore si può riparare in tempi brevi...
Dall'altro, in caso di scelta importante, fare valutazioni per ambedue i casi, vedere quali sono gli aspetti negativi che possono dare maggiormente fastidio, e se tali aspetti sono un prezzo equo da pagare per il nostro scopo.
Ma ci vuole sempre e comunque una sana dose di rischio, inevitabile.
bel dilemma ma no volgio vivere nel dubbio e nell'incertezza preferisco che il tutto si chiarisca anche se venire a conoscenza della verità significa sofferenza.
dipende molto da come sto messa con le forze mentali.
se non è uno di quei periodacci in cui tutto sembra remare contro, in genere mi butto anche se i dubbi sono più delle certezze.
perchè in me prevale sempre di più il non lasciar perdere nulla, sia nelle piccole che nelle grandi cose, e quindi imbavaglio le incertezze e scelgo di provare.
ma se sono in un momento di grande prostrazione morale, se fino a poco prima ho dovuto affrontare grossi problemi sul lavoro e in famiglia, beh sinceramente non ho alcuna voglia di dominare le mie paure e le mie ansie e lascio che i dubbi abbiano la meglio e che il coraggio di fare una qualsiasi scelta, comunque vada, sia messo a riposo!!!
a volte bisogna un po' rischiare se la situazione è in stallo. se le scelte son multiple, tutte hanno un margine di dubbio, rischio e scelgo quella che mi "ispira" di più. ci metto un po' d'istinto e fiuto dopo tanto ragionare...o la va o la spacca...chi osa vince!
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Il primo passo è cercare di classificare il dubbio... e non sempre il processo è semplice.
In altre, parole, devo decidere se il dubbio che mi assale è:
* NECESSARIO perchè mi permette di evitare errori grossolani.
A questo non mi resta che dare il 'Benvenuto!' e lasciarmi guidare.
Mi verrà richiesto forse un po' di tempo in più per chiudere il caso...
ma avrò la possibilità di dormire sonni tranquilli... e presto lo ringrazierò!
* RAGIONEVOLE perchè mi permette di analizzare nel dettaglio la situazione e di capire meglio quale sia il mio ruolo.
E' un dubbio che qualche volta mi mette in crisi, rovescia le conclusioni che avevo tratto al primo impatto, mi induce a fare scelte diverse da quelle ipotizzate in partenza.
Ma mi conviene ascoltarlo sempre...
alla fine rinuncerò a qualcosa ma sarò contenta di averlo fatto.
* IRRAGIONEVOLE perchè nasce da sensazioni non dimostrabili (o dimostrabili solo in parte) o perchè ha bisogno di risposte che non arrivano e non arriveranno mai...
E qui non c'é via d'uscita!
Ogni tentativo di capire genera dubbi ancora peggiori, e induce ad imboccare strade impervie o - ancora peggio - strade senza uscita.
Converrebbe rassegnarsi e tenersi il dubbio...
ma mai prima di aver tentato tutti i sentieri percorribili,
sapendo perfettamente di correre il rischio di farsi davvero male.
Credo che sia determinante il modo in cui ci poniamo nei confronti dei dubbi...
...e, di conseguenza, degli influssi che gli stessi hanno sulla nostra esistenza...
Si può vivere NEL dubbio...
...e si può vivere COL dubbio...
Differenza impercettibile, di primo acchito...
...di notevole spessore se si fa' una riflessione...
Vivere in qualcosa implica la completa compartecipazione... il fondersi con essa... l'esserne pervaso... subirne i vincoli...
Vivere con qualcosa significa viverci insieme... saperla gestire... poterne disporre... poterla cambiare...
Se provassimo a sostituire il "dubbio" al "qualcosa", ci renderemmo conto di come il nostro atteggiamento rispetto alle scelte da prendere può variare sostanzialmente...
Per quanto mi riguarda, io vivo "COL"...
...perchè in questo modo si è consapevoli di ciò che ci aspetta, dell'incertezza insita in ogni scelta a cui siamo chiamati durante il nostro 'cammino', per il semplice motivo che "non puoi sapere cosa accadrà "... ma non ne sei succube...
...indipendentemente da piccola o grande che sia questa scelta... a quel punto è una 'forma mentis'... perchè una scelta, indipendentemente dalla sua 'portata', ha per noi una valenza...
Vivere COL dubbio ti aiuta a crescere... a maturare... a migliorare... ad abbattere i tuoi limiti... e di conseguenza ad aumentare la tua forza... perchè ogni volta che ne hai risolto uno, hai una certezza in più... anche quando la scelta non è stata felice... comunque il risultato farà esperienza... e comunque avrai capito come quel dubbio doveva essere risolto...
E' un po' come per le paure... spesso figlie dei dubbi e spesso figlie illeggittime (le paure infondate...)...
La paura nasce e vive con l'uomo... e con lui si sviluppa...
Ma mentre vivere CON la paura ti aiuterà a vincerla...
...vivere NELLA paura ti farà soccombere... sempre...
I Cavalieri di un tempo non erano senza paura... la conoscevano e sapevano come operare una scelta, perchè sapevano come muoversi...
...l'istinto... l'osare... il cimentarsi... lo spingersi oltre... fanno, ancora oggi, parte di quel 'bagaglio culturale' (accresciuto dall'esperienza) che appartiene a coloro che sono consci delle proprie capacità ...
...e che pur essendo costantemente sfiorati dai dubbi non ne sono mai investiti... :)
Eh...ci vorrebbe la laurea in "sceltologia"!...
E' un continuo bivio...
Da un lato bisognerebbe agire di istinto, magari sulle scelte non così determinanti e importanti, essendo consapevoli che in caso di errore si può riparare in tempi brevi...
Dall'altro, in caso di scelta importante, fare valutazioni per ambedue i casi, vedere quali sono gli aspetti negativi che possono dare maggiormente fastidio, e se tali aspetti sono un prezzo equo da pagare per il nostro scopo.
Ma ci vuole sempre e comunque una sana dose di rischio, inevitabile.
mai mai mai cedere al lato oscuro della forza :))
bel dilemma ma no volgio vivere nel dubbio e nell'incertezza preferisco che il tutto si chiarisca anche se venire a conoscenza della verità significa sofferenza.
l'essenziale è avere sempre in tasca una monetina.
dipende molto da come sto messa con le forze mentali.
se non è uno di quei periodacci in cui tutto sembra remare contro, in genere mi butto anche se i dubbi sono più delle certezze.
perchè in me prevale sempre di più il non lasciar perdere nulla, sia nelle piccole che nelle grandi cose, e quindi imbavaglio le incertezze e scelgo di provare.
ma se sono in un momento di grande prostrazione morale, se fino a poco prima ho dovuto affrontare grossi problemi sul lavoro e in famiglia, beh sinceramente non ho alcuna voglia di dominare le mie paure e le mie ansie e lascio che i dubbi abbiano la meglio e che il coraggio di fare una qualsiasi scelta, comunque vada, sia messo a riposo!!!
In questo momento , cn tutte le tempeste interiori che sto passando, non saprei proprio come risponderti... Forse domani è un altro giorno
prendo atto e ascolto entrambi le parti,quella che resiste all'incontro potrà avere la possibilità maggiore,ma non è detto con me.
a volte bisogna un po' rischiare se la situazione è in stallo. se le scelte son multiple, tutte hanno un margine di dubbio, rischio e scelgo quella che mi "ispira" di più. ci metto un po' d'istinto e fiuto dopo tanto ragionare...o la va o la spacca...chi osa vince!